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martedì 22 settembre 2020

La guerra civile in Siria è una polveriera geopolitica.

LA GUERRA CIVILE IN SIRIA E' UNA POLVERIERA GEOPOLITICA:





Il conflitto siriano è uno dei conflitti più aspri degli ultimi anni, nonostante il numero relativamente piccolo di vittime. Dal 2011 va avanti una guerra civile che ha visto e vede all'incirca 27 fazioni all'interno del paese contro quelle governative di Bashar Al Assad, ISIS e curdi tra le principali, con vari gruppetti minori e gruppi di mercenari a far contorno in questo caos bellico. Bashar Al Assad, leader delle forze governative e figlio del precedente capo di stato, sta tentando di reprimere le rivolte dei ribelli scoppiate a seguito di decenni di povertà, siccità e soprattutto la repressione dei mussulmani sciiti. Appoggiato principalmente da Russia e Iran, è riuscito a riconquistare molto terreno a discapito dell'Isis. Ma l'Isis dal canto suo, non si è mai presentata come vera alternativa, a causa di una politica brutale fatta di esecuzioni sommarie e repressione religiosa. Oggi al posto dell'Isis si è consolidato un nuovo nemico: il FREE SYRIAN ARMY. Contro Assad si sono poi sollevati vari governi NATO, tra cui quello turco e Israele, che supportano il suddetto FSA. Il conflitto ha finora causato 435.000 morti tra civili e militari, almeno 14 milioni di sfollati su 21 milioni di abitanti a inizio conflitto, aggravamento delle condizioni economiche dei cittadini tali che l'80% vive sotto la soglia della povertà. Le grandi migrazioni conseguenti sono sfruttate da Erdogan, che ammassa i migranti al confine greco e li usa come arma di destabilizzazione dell'Europa balcanica. Ed è qui che dobbiamo rientrare nel merito delle tensioni tra Turchia e Grecia. Ricordiamo che risale a pochi mesi fa la sua riapertura della rotta balcanica e la tenace resistenza greca, paese che si è dovuto anche sorbire varie condanne per aver voluto difendere i suoi confini dall'immigrazione di massa ed un chiaro affronto della Turchia, che aveva anche ottenuto finanziamenti dalla U.E per tenere i rifugiati siriani dalla sua parte d'Europa e favorire il loro ritorno in Siria. Un ritorno difficile finché Erdogan continuerà a supportare dei ribelli discendenti dell'ISIS decisi ad arrivare a Damasco e nel Kurdistan.
Se il "carissimo" Soros finanziasse l'apertura di un conflitto civile anche in Italia, per destabilizzarla ancora di più, come ti sentiresti se il tuo paese venisse ridotto in macerie? da quale lato della barricata ti schiereresti? in ultima analisi ammettiamo amaramente che questa prospettiva sia molto realistica, di sicuro, non è più il tempo della pizza il sabato sera o la discoteca e il calcio, c'è necessità di riprendere da soli, noi, le redini del nostro destino in quanto non si può più fare affidamento alla classe politica che guarda soltanto ai propri interessi. 

-Fonte: https://www.instagram.com/alternativasociale_/

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