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lunedì 31 agosto 2020

A Phoenix, Arizona, la polizia uccide un bianco ma nessuno ne parla.

A PHOENIX, ARIZONA, LA POLIZIA UCCIDE UN BIANCO MA NESSUNO NE PARLA, NESSUNO SI INGINOCCHIA:




Il 4 agosto scorso a Phoenix, Arizona, un ragazzo padre di nome Ramon Timothy Lòpez perde la vita dopo l'ennesimo ingiustificato pestaggio della polizia statale, a guida democratica(1), ai danni di un cittadino, concittadino, comunque una persona che da loro deve essere "protetta" e non offesa. Oltre a ciò, questa malefatta è venuta fuori solamente diversi giorni dopo, a differenza degli analoghi fatti che hanno coinvolti Floyd prima e Blake poi. Per questi ultimi, indignazione giustificata, esagerata nelle modalità, ma si direbbe più che legittima, l'asino cade però quando si va a confrontare la reazione per un' ingiustizia verso un nero, con quella quando tutto ciò accade ad un caucasico. C'è un'evidente sperequazione per cui anche poco da commentare
 se non con una frase: DOESN'T WHITE LIVES MATTER?
 In ultima analisi discerniamo che tutti questi fatti amari, sono successi in stati e città a guida democratica (cui si nota la solita impronta sinistroide e reazionaria comunista) sono i più pericolosi al momento, come chiunque abbia il partito democratico avvinghiato alle poltrone della pubblica amministrazione (anche da noi in Italia!).  

(1) Sindaco di Phoenix, Kate Gallego, in carica dal 21 marzo 2019 (partito democratico).

sabato 29 agosto 2020

Centro studi: cultura - Il pensiero di Julius Evola.

CENTRO STUDI: CULTURA - IL PENSIERO DI JULIUS EVOLA.






Di Evola sul piano personale non si può certo dire che fosse un fatalista; sta a dimostrarlo la sua ferma critica del mito della Storia con la "esse" maiuscola, che procederebbe ineluttabilmente in una data direzione, in quanto questo mito fomenta <<la narcosi di coloro che non si rendono conto delle forze a cui hanno ceduto e... asseconda le parole d'ordine di quelli che vogliono che la corrente si faccia sempre più ripida, che nessuno si opponga, che le ultime dighe siano rotte>>. Il mito della storia è quindi una delle armi psicologiche più intelligenti e micidiali messe a punto dai demo-comunisti per paralizzare (o addirittura far lavorare per loro) gli avversari più stupidi. Chi stupido non è, non deve prestarsi a questo diabolico giuoco, e deve sempre tener presente che <<sono gli uomini, finché essi sono davvero uomini, che fanno e disfanno la storia>>. 
Prendendo a pretesto la lettura di Evola, certuni, nella loro ottusa presunzione, si sono chiusi in un "aristocratico" disprezzo per il mondo moderno, disertando così il loro posto di combattimento, e dimenticando che la vita deve essere vissuta come una lotta anche nelle condizioni più disparate e disperanti; altri, invece, si sono gettati a corpo morto a vivere le esperienze più alienanti e autolesioniste della vita moderna, credendosi capaci di "cavalcare la tigre" quando invece le loro terga non erano buone neanche per montare un ciuco. Gli uni e gli altri finiscono quasi sempre per perdersi e sono, comunque, incapaci di incidere in una qualunque misura nella realtà del nostro tempo. Evola intende la tradizione come tutto un mondo (riti, istituzioni, leggi, ordinamenti) declinato ormai definitivamente con le sue ultime propaggini del medioevo, e soppiantato dalla civiltà moderna, che si configura come qualcosa di completamente diverso, anzi opposto, al mondo tradizionale.
Senza mettere in dubbio il fascino e la veridicità di fondo di questa interpretazione, dobbiamo però notare che essa porta, volenti o nolenti, a guardare all'indietro, al "bel tempo antico", a considerarsi dei "sopravvissuti", dei "nati nel secolo sbagliato"; ma, soprattutto, una tale concezione porta a vivere la tradizione in maniera libresca e cerebrale, stante l'impossibilità spazio-temporale di viverla organicamente. Per noi, invece, la tradizione è rappresentata da quelle realtà concrete e viventi nelle quali veniamo a nascere o che plasmiamo con la nostra volontà e col nostro esempio, nella nostra semplice cerchia familiare e nelle cerchie via via più ampie; è la trasposizione nella carne della storia di quei valori, di quei sentimenti e di quelle qualità che portiamo impressi come un destino in noi fin dal nostro irrompere sulla scena di questo mondo, è il rimaner fedeli a ciò che di eternamente valido ci hanno trasmesso i nostri antenati.
La tradizione, insomma, deve essere anche uno stile di vita, non una parola pronunciata per "compensare" la propria defezione, la propria incapacità di vivere. Non è usando la parola tradizione come il prezzemolo a condimento di tutti i discorsi che si rende un servizio alla tradizione e, soprattutto, che si dimostra la propria intelligenza.
Evola, avendo ben compreso che buona parte dei problemi politici e socio-economici si risolveranno conseguentemente quando si sarà venuto a creare un nuovo clima, quando sarà venuto a prevalere un nuovo tipo di uomo, che ciascuno di noi deve sforzarsi di incarnare ogni giorno in se stesso. Questa è la vera e più duratura rivoluzione: quella che avviene silenziosamente e profondamente nelle nostre coscienze, nella nostra carne e nei nostri sensi, e che non è egoistica o individualistica, perché essa è destinata ad "esplodere" socialmente, per la viva forza dell'esempio: l'esempio, buono o cattivo, è la cosa più contagiosa fra gli uomini. Ora, è il momento di elaborare a tavolino bei programmi per l'organizzazione della "nostra" società, al posto della società del consumismo e dell'edonismo capital-borghese e della società del formicaio materialista capital-marxista; per questo si debbono avere chiare certe idee fondamentali che qui vi riportiamo, che non sono certo un nazionalismo ottocentesco o l'esaltazione dell'ordine pubblico. 
Sul terreno socio-economico proponiamo non già la teorica affermazione dei diritti della proprietà, come fa certa destra, con la quale non abbiamo niente da spartire, bensì il diritto di tutti alla proprietà; la diffusione della proprietà (da impiegare naturalmente nel rispetto delle esigenze sociali), è il miglior antidoto al capital-marxismo, per le qualità psicologiche che presuppone e che propizia.
Siamo per la diffusione della proprietà non solo per una elementare questione di giustizia sociale, ma anche per mettere tutti quanti di fronte alle proprie responsabilità, per chiudere la bocca ai sociologi e agli avvocati secondo i quali se da piccolo ricevi dei "traumi" psichici e se non vivi un processo di "normale" socializzazione fin dall'asilo e se non ti esaudiscono i capricci, c'è poco da fare: quasi sicuramente diventerai asociale, e non ne dovrai rispondere alla tua coscienza, ma prendertela con la società. Una volta assicurato a tutti il minimo indispensabile per una vita dignitosa, nessuno avrà più il diritto di contrabbandare la propria criminalità per un atto di rivolta contro le ingiustizie della società.
Assicurare a tutti i cittadini adulti i mezzi della propria sussistenza, senza comunque che li debbano elemosinare proletarizzandosi, e, contemporaneamente espropriare gli espropriatori, i truffatori della banca che ci fanno pagare a peso d'oro, addebitandocela, la carta straccia che essi stampano come moneta, controllando tutto: economia, cultura e politica e tutti gli spazi della nostra vita. Perché a questo sono ridotti i "politici" di oggi, di governo e dell'"opposizione": ad essere gli uomini di paglia del grande capitale privato o di stato! 

-Fonte: Julius Evola, "ultimi scritti" edizioni Controcorrente. 

Centro studi: cultura - il flagello della canzone.

IL FLAGELLO DELLA CANZONE:

                                     -Immagini di Achille Lauro allo scorso Festival di Sanremo-


Quello della "canzone", ovvero della musica moderna, è un flagello che imperversa soprattutto nel nostro paese, che è stato inglobato nella cosiddetta "cultura trash", che significa letteralmente <<spazzatura>>.
L'inflazione di tale genere della cosiddetta musica trash o musica leggera (leggera perché non ha valore ed è fatta solo per meri intenti speculativi) è dovuta principalmente ai media e social media, dalla radio e dalla televisione, quando esse hanno dovuto riempire un notevole spazio dei loro programmi non disponendo dell'inventiva necessaria per rimediarvi con qualcosa di diverso. L'iniziativa si è ulteriormente sviluppata già da tempo e da generazioni con i vari "Festival della canzone" e simili, il limite essendo costituito da quel vero strazio che è "il festival di Sanremo", nella quale è anche nota l'incidenza di precisi interessi speculativi e finanziari, estranei a ogni cultura. E' esistita la musica "underground" come un genere rivoluzionario a sé, non eccessivamente diffuso oltre il suo luogo d'origine, a prescindere da alcune produzioni isolate in altre aree del paese. La diffusione della "canzone" a cui noi, invece, qui alludiamo è dovuta a processi ben organizzati che hanno portato ad un vero e proprio abbrutimento di un pubblico, il quale a tale riguardo è apparso essere caratterizzato da una completa incapacità di reagire e di contestare le ingiustizie della società. Si è creato, in effetti, un circolo: la immissione sistematica del genere ha prodotto un dato orientamento tendenziale del pubblico, il quale a sua volta è servito come base e come giustificazione per una ulteriore somministrazione e così via, in poche parole, un business. A ciò si debbono riportare i cosiddetti "indici di gradimento", che se non ne segui rigorosamente i canoni non hai futuro in questo settore, indici tali che, se non si avesse in vista l'artificiosità della situazione, avrebbero un carattere preoccupante. Anzitutto che queste "canzoni", nel loro insieme, siano prive di ogni qualità appare dal fatto che mentre tra le composizioni musicali affini del precedente periodo se ne possono trovare di quelle che gli inglesi chiamano "ever-green", ossia canzoni che si riascoltano sempre volentieri, non vi è nessuna delle canzoni lanciate negli ultimi anni e presentate come dei "successi" le quali abbiano sopravvissuto, più o meno, ad una o due stagioni. Essenzialmente vuote e insipide, senza nessun concetto vero e valore, esse hanno avuto una vita effimera. Questa è l'unica cosa che consola. Al flagello della canzone si associa quello dei suoi esecutori, cantanti o "cantautori" che siano. A parte il loro aspetto, quasi sempre ebete, buffonesco, forzato, quanto a voce vi è da pensare che non si sappia quasi più che cosa sia una cultura di essa, cultura proprio in questo genere assai necessaria. Anche quando un certo volume vocale non manca, viene trascurata completamente un' adeguata elaborazione di questa "materia prima" anzi, come oggi va di "moda", spesso sembra cosa bella il contraffare la voce (1) o cantare in modo rauco o urlando. A tale riguardo può ben dirsi che la designazione dell'Italia quale "paese del bel canto" appartiene proprio al passato.

(1) Nel nuovo genere della "Trap" va di moda camuffare la voce con L'AUTOTUNE, ciò determina secondo il nostro punto di vista, già un camuffamento del reale, del vero volto e sentimento che può esprimere una canzone, e del suo valore intrinseco con la realtà che la circonda. Il genere della "Trap", ascoltata soprattutto dai giovani e giovanissimi, ha un effetto plasmante, ha portato ad un livellamento dei valori, creando falsi-valori e portando la canzone a mero ed esclusivo ordine materialistico e consumistico, distruggendo così i precedenti valori "rivoluzionari" di un genere come l'"Hip-Hop underground" che trattava temi di giustizia sociale. 

mercoledì 26 agosto 2020

Centro studi: Cultura - il simbolo.

IL SIMBOLO:



"Il simbolo desta un presagio, mentre la figura può solo spiegare. Il simbolo fa vibrare le corde dello spirito tutte insieme, mentre la mente è costretta a darsi ad un singolo pensiero per volta. Il simbolo spinge le sue radici fino alle più segrete profondità dell'anima, mentre la figura giunge solo a sfiorare, come un lieve alito di vento la superficie dell'intelletto: quello è orientato verso l'interno, questo verso l'esterno.
Solo al simbolo, riesce di raccogliere nella sintesi di un'impressione unitaria gli elementi più diversi.
Le parole fanno finito l'infinito, i simboli conducono invece lo spirito di là dalle frontiere del mondo finito e diveniente, verso un mondo infinito e reale" 
                            
-J. J. Bachofen  

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Il simbolo è un tramite tra il nostro mondo e realtà superiori e vanno considerati 
come segni del cielo. Un simbolo si manifesta in tutto il suo valore, non solo quando 
se ne conosce il significato, ma quando esso sia vissuto con la stessa partecipazione
interiore dei nostri padri, per il quali esso assumeva un senso di realtà tale da impegnare
l'esistenza umana. 

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Simbolo come testimonianza tangibile della tradizione incarnata nel nostro caso dal
ceppo iperboreo, dal quale si sono diramate le razze creatrici di civiltà, nell'India, nell' Iran,
nell'ellade e in Roma. 

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 Simbolo come prova tangibile del carattere universale della tradizione come 
dimostrano i ritrovamenti di simboli analoghi a quelli occidentali presso altre 
civiltà e in ogni parte del globo.

martedì 25 agosto 2020

Centro studi: Guerra- Guerriglia- Rivoluzione.

CENTRO STUDI: GUERRA- GUERRIGLIA-RIVOLUZIONE.

"Tra gli uomini, due sole relazioni possibili: la logica o la guerra" -Paul Valéry



Abbiamo accennato al fatto che la comunistizzazione dell'Italia sconvolgerebbe l'equilibrio strategico europeo e quindi mondiale, a favore della Cina comunista e i suoi alleati, compresa la Russia. E' però piuttosto improbabile che l'attacco sino-russo all'Italia consista in una guerra convenzionale. Con l'avvento della bomba atomica la guerra non è scomparsa dal mondo, come speravano gli ottimisti e come lodano i buonisti, ma ha preso nuove forme, come sempre accade alla scoperta di una nuova arma. Un'importanza predominante è stata assunta dalla guerriglia, dalla guerra rivoluzionaria e sovversiva. Queste forme di lotta sono ben note ai cinesi quanto ai russi che dai tempi di Lenin, studiano nelle proprie accademie militari ciò che scriveva il cinese Sun-tsu, già duemila anni fa, sull'arte della guerra: << L'arte più perfetta consiste nello stroncare la resistenza del nemico senza lotta sul campo di battaglia… Distruggete tutto quanto è buono nel paese del vostro nemico. Coinvolgete i sostenitori delle classi dominanti in imprese criminali: minate anche in altro modo la loro posizione e la loro reputazione, esponeteli al pubblico disprezzo presso i loro cittadini. Servitevi della collaborazione anche degli individui più abietti e detestabili. Molestate con tutti i mezzi l'attività dei governi. Fomentate la ribellione e la discordia fra i cittadini del paese nemico. Incitate i giovani contro i vecchi. Disturbate con tutti i mezzi l'armamento, l'approvvigionamento e l'ordine delle forza armate nemiche. Fiaccate la volontà dei soldati mediante musiche e canti lascivi. Svalutate le antiche tradizioni e gli dei. Mandate donne di facili costumi per completare l'opera di dissoluzione. Siate generosi di offerte e di regali per comprare informazioni e complici. Piazzate dappertutto informatori segreti. in definitiva non fate risparmio ne di denaro ne di promesse…>>.
Questo tipo di guerra, nella sua forma più insidiosa e subdola basata sull'infiltrazione, sulla sovversione delle coscienze, sul terrorismo psicologico e culturale, sul lavaggio di massa dei cervelli attraverso il cinema, la televisione e la stampa, stava per cogliere proprio in Italia la più grande delle sue vittorie.
All'inizio del 1971 la conquista del potere, in modo graduale e indolore, da parte dei comunisti pareva inevitabile. Poi, con quell'imprevedibile capacità di reazione che talora gli italiani mostrano quando tutto sembra ormai perduto, la marcia del comunismo era stata, per il momento, arrestata. Allora è bastato che trecentomila elettori, nel segreto dell'urna, avessero il coraggio di cambiare voto, indirizzandolo sulla destra. Scriveva Epoca, periodico certamente non estremista: << Nel volgere di pochi mesi il clima italiano è cambiato completamente: siamo passati da una situazione in cui l'avvento dei comunisti al potere sembrava prossimo e inevitabile, a una situazione che vede le sinistre sulla difensiva. La crisi economica e il successo dei missini alle elezioni amministrative parziali hanno determinato uno scollamento non solo nelle situazioni ma anche nelle coscienze. Il partico comunista è disorientato e non sa far altro che incoraggiare il PSI a restare al governo a qualsiasi prezzo. Le grandi centrali sindacali (CGIL, CISL, UIL) sono travagliate da un'incertezza profonda e sentono mancarsi il terreno sotto i piedi… In molte piazze d'Italia i lavoratori contestano clamorosamente i dirigenti sindacali, organizzando affollatissimi cortei che sembravano aver acceso le polveri della rivoluzione>>.
Tutto questo (e non è certo poco) è successo perché i risultati elettorali ed anche certi sondaggi pre-elettorali, come quelli pubblicati dal settimanale radicale L'Espresso, hanno dimostrato che in molte regioni d'Italia l'avvento dei comunisti al potere non sarebbe stato tollerato. Il che significa che un governo paracomunista ora (PD-M5S-IV-PiùEuropa e le toghe rosse di Palamara) dovrebbe affrontare la rivolta di mezza Italia ed inoltre in molte regioni i guerriglieri anticomunisti si muoverebbero in mezzo al popolo, secondo il detto di Mao, come pesci nell'acqua. Ma poiché la crisi del nostro sistema politico ed economico sembra questa volta troppo grave e irreversibile, con l'aiuto del cavallo di Troia de covid, per essere risolta coi soliti compromessi democratici, questa situazione di stallo dovrà alla fine rompersi in favore dell'una o dell'altra ala estrema. Considerando la forza, il numero, l'organizzazione, i mezzi e le complicità col sistema global-capitalistico che i nuovi comunisti possono vantare, la loro vittoria parrebbe scontata. Si sa che posseggano anche numerosi arsenali e gruppi clandestini pronti al combattimento e finanziati da Soros (ANTIFA). Se Trump venisse rieletto, e i comunisti sino-russi aiutati dai comunisti italiani a cinque stelle e democratici prendessero il potere con l forza e senza diritto in Italia, le truppe americane interverrebbero immediatamente poiché gli statunitensi hanno ancora tanti interessi nella nostra penisola, logisticamente e militarmente. Ora che i neocomunisti sono al potere la vera destra, extraparlamentare, potrà vincere la sua partita se saprà giocare bene le sue carte. La conquista dell'opinione pubblica dovrà essere continuata martellando ogni giorno gli italiani con tutti quei fatti, anche di cronaca nera, che dimostrano che i comunisti sono degli assassini e dei liberticidi e che il sistema partitocratico democratico neocomunista al potere significano corruzione, favoritismi, furto di denaro pubblico, demagogia, incompetenza e quindi miseria per tutti. Occorrerà una controparte positiva: si dovranno prospettare valide soluzioni per quei problemi che preoccupano veramente il cittadino comune: la sovranità monetaria, la lotta al crimine, all'immoralità, al disordine, un'amministrazione della cosa pubblica efficiente, onesta, giusta, pulita, una scuola e una assistenza sanitaria che funzionino, non come negli ultimi 20-30 anni di tagli. Per esempio si dovrà promulgare una legge sugli arricchimenti illeciti. Tutti coloro che in questi ultimi venti anni, hanno occupato incarichi politici, statali, parastatali o comunque in relazione con la pubblica amministrazione, e si sono arricchiti in modo sproporzionato ai loro stipendi ufficiali dovranno giustificare la causa del loro arricchimento. Se l'inchiesta accerterà degli illeciti tutti i beni fraudolentemente acquisiti saranno confiscati, anche se intestati a congiunti. Oltre a moralizzare la nostra vita pubblica, ciò risanerebbe le finanze statali. 
Altro esempio: chiedere regolamentazione sanitaria e fiscale della prostituzione, per impedire soprattutto, che i soldi provenienti dallo sfruttamento delle meretrici servano a finanziare il traffico di droga e le mafie in generale. Chiedere, inoltre, che le nuove leggi di tipo anglosassone, (es.II emendamento) che rafforzano i diritti della difesa a miglior tutela del cittadino.
Ma se i soldati sono necessari per vincere le battaglie, dei buoni strateghi sono indispensabili per vincere le guerre. Perciò non è sufficiente avere dalla propria parte l'opinione pubblica, ma bisogna conquistare anche le élites. In particolare si dovranno sensibilizzare politicamente i funzionari dello stato e i militari, perché nel mondo moderno le rivoluzioni si fanno con lo stato non contro lo stato.
I comunisti sono nemici forti e pericolosi perché senza scrupoli. Lenin raccomandava loro: "Nella nostra lotta per il potere non dobbiamo arrestarci davanti a nessun principio morale. Dobbiamo essere pronti a compiere qualsiasi illegalità, inganno o menzogna". Noi non possiamo abbassarci a combatterli con i loro stessi metodi, perché ciò la snaturerebbe. Il fine non giustifica i mezzi. Ma affinché il giusto rispetto di tale principio non comprometta totalmente le nostre possibilità di lotta, dovremo usare tutta la nostra astuzia e tutta la nostra forza e colpire duro, poiché il nostro difficile compito sarà di battere i comunisti nel loro campo, quello della guerra rivoluzionaria. Nella guerra rivoluzionaria non ci sono obiettivi da occupare, quello che conta è l'eliminazione dell'avversario. Questa eliminazione è intesa dai comunisti come conversione o come uccisione. Per loro, si sa, non c'è vera rivoluzione se non c'è spargimento di sangue. Il sacrificio delle vittime ha un vero significato magico di consacrazione della rivoluzione. Ciò spiega il loro terrorismo indiscriminato. Ma chi non è schiavo di tali orribili miti, sa che uccidendo un ladro se ne fa un martire, uccidendo un imbecille se ne fa un eroe. Un ladro deve essere eliminato esponendolo al giudizio dell'opinione pubblica, fornendo ai tribunali popolari le prove delle sue ruberie. Lo scontro tra la destra ed il comunismo può essere paragonato, per usare una allegoria alla Mao, alla lotta fra un ape e un orso. La minuscola ape può uccidere il grande orso proprio per la sua piccolezza, che la rende difficilmente individuabile e per la sua mobilità, ma deve conoscere i punti deboli dell'orso che vanno colpiti. L'ape, per esempio sbaglierebbe se volesse colpire subito il cervello dell'orso, che indubbiamente è il punto più importante, ma anche il meglio protetto. Per prima cosa bisogna accecare l'orso: "conosci l'avversario e conosci te stesso, allora sarai invincibile" scrive Sun-tsu e ripete Mao. Chi conosce i movimenti del nemico e riesce a celare i propri non può perdere: attacca quando è in sicuro vantaggio, evita lo scontro quando non è certo della vittoria. Il miglior modo per accecare il sistema informazioni avversario non è distruggerlo - verrebbe sostituito - ma infiltrarsi in esso, oppure "intossicarlo" con false notizie. La seconda mossa è quella di colpire l'orso in modo che si dissangui e perda progressivamente le sue energie. Ciò significa colpire il sistema di finanziamento del Partito comunista e suoi satelliti (PD-M5S-IV ecc.). Tutti coloro che direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso le società controllate dai comunisti) partecipano a questo finanziamento, devono essere individuati e boicottati in ogni modo, finché non rinunciano a proseguire tale azione. La terza fase consiste nel colpire i gangli nervosi periferici dell'orso, che viene così progressivamente paralizzato. Questi gangli altri non sono che i piccoli dirigenti periferici e gli attivisti indispensabili al funzionamento del partito. Molti di essi non sono dei veri comunisti, dal punto di vista ideologico ma persone che in buon fede hanno creduto che il partito comunista potesse migliorare la società italiana. Possono essere convertiti. Non tutti gli altri vanno combattuti: sarebbe un grosso errore sprecare energie per soggetti incapaci o innocui. Sarebbe addirittura un'ingiustizia prendersela con semplici gregari inconsapevoli. Solo gli elementi veramente pericolosi e che occupano posizioni chiave devono essere neutralizzati. Il compito dell'ape sarà tanto più facile quanto più saranno limitate le possibilità di movimento dell'orso. Cioè quanto più sarà ridotto lo spazio di manovra politica dei catto-comunisti. Per ottenere tale risultato si dovranno colpire i suoi alleati. Fino ad oggi in Italia chi aiutava i comunisti ne traeva solo vantaggi. Bisogna far sì che tale alleanza diventi un marchio infamante di tradimento della libertà e dell'Europa dei Popoli, che esponga al disprezzo dell'opinione pubblica, al boicottaggio, alle più svariate sanzioni. Ottenere l'isolamento totale dei partiti catto-comunisti di stampo democratico (M5S-IV-PD-CL-LEU-PiùEuropa ecc.) attualmente riuniti al governo, è perfino più importante della lotta diretta contro esso. Sarà questa la prima cosa da fare.

-Fonte: F.Camillo Gubetti, Per uno stato nuovo, Edizioni L'Architrave

Centro studi Circoli zagamiani


domenica 23 agosto 2020

Draghi: un lupo travestito da agnello.


DRAGHI: UN LUPO TRAVESTITO DA AGNELLO.

HA DISTRUTTO L'ECONOMIA ITALIANA E PARLA DI SPERANZE PER I GIOVANI.









Mentre ieri ascoltavo Mario Draghi preoccuparsi così accoratamente e a reti unificate per il futuro dei giovani, sentivo in me qualcosa che non andava, un certo disagio. Mi chiedevo: ma ci deve pure essere qualcuno che si riconosca responsabile di quelle politiche economiche (e sociali, culturali) che negli ultimi decenni hanno devastato un'intera generazione, precarizzandola, svuotandola di senso, di vita e di parole, costringendola spesso ad emigrare. Non è mica il Covid l'unico pericolo che può togliere la speranza ai ventenni e trentenni; questi ragazzi sono stati ampiamente defraudati, da chi? Allora mi è venuto in mente un bell' articolo di Marco Ravelli dal titolo davvero emblematico: "Draghi, lupi, faine e sciacalli" uscito subito dopo che Draghi era intervenuto sul Financial Times, il 25 marzo scorso. Allora chi è Draghi? Chi è l'uomo che ci invita con severa compostezza, in un tripudio stampa quasi universale, a non rubare il futuro dei giovani? Che ruoli ha rivestito finora? Scrive Ravelli: "Incomincia presto a mettere le mani nella "rozza materia" del capitalismo reale, come grand commis di stato: dal 1991 al 2001 è direttore generale del ministero dl tesoro chiamatovi da Guido Carli (ministro del VII governo Andreotti) e poi riconfermato da tutti i governi successivi- Amato, Ciampi, Berlusconi, Fini, Prodi, D'alema… In questa veste promuove e gestisce da protagonista la lunga serie di " privatizzazioni selvagge" dell'apparato pubblico italiano (IRI, Telecom, Comit, Credit, Eni, Enel ecc.) per un totale di 182.000 miliardi di lire. Fece scalpore, allora, la notizia dell'incontro avvenuto nel 1992, proprio all'inizio di quel processo di privatizzazioni, a bordo del panfilo HMY Britannia della regina Elisabetta, con alti esponenti del mondo finanziario internazionale, nel corso del quale - fu riferito - Mario Draghi si dichiarò perfettamente consapevole del fatto che un tale intervento avrebbe "indebolito" la capacità del governo di perseguire alcuni obiettivi non di mercato, come la riduzione della disoccupazione e la promozione dello sviluppo regionale, ma che tuttavia lo riteneva "inevitabile perché innescato dall'aumento dell'integrazione europea". Dieci anni (nel corso dei quali fece sottoscrivere al tesoro una serie di prodotti derivati che si riveleranno assai onerosi per la nostra finanza pubblica), prima di passare, nel gennaio 2002, al vertice della banca d'affari americana Goldman Sachs con la carica di vice chairman e managing director per le strategie europee e dal 2004 come membro del comitato esecutivo del gruppo (lo stesso che proprio in quel periodo, rifilò alla Grecia un pacchetto degli stessi prodotti derivati a suo tempo sottoscritti dall'Italia, che avrebbero dovuto permettere alla fragile economia ellenica di entrare in Europa e che si riveleranno, nel decennio successivo, tossici). Poi, come spesso accade, per effetti delle cosiddette "porte girevoli" che regolano le traiettorie all'interno dell'oligarchia globale, nel 2005 Supermario approda come governatore alla banca d'Italia, dove resterà fino al 2011, quando passerà a dirigere la BCE. Ma allora una qualche responsabilità sull'andamento oligarchico e finanzcapitalistico, materialistico e nichilistico, della società occidentale ce la dovrà pure avere una persona come Draghi, o no? E' dunque lui il più adatto a farci prediche sul futuro e sulla speranza da conservare? E' lui la migliore risorsa della repubblica da candidare alle più alte magistrature? Siamo sicuri? Io ho molti dubbi, molti. E lavoro affinché una nuova generazione rivoluzionaria possa veramente fare chiarezza e fare giustizia. Intanto tra una restaurazione oligarchica e l'altra, mi consolo nella mia fede, in base alla quale il Signore dei Cieli rovescia sempre i potenti dai loro troni insanguinati, come canta la Madre di Dio, Maria, e prima di tutti rovescia nella polvere quei falsi credenti e quei falsi pastori che pascolano se stessi e i loro interessi, sempre ben abbracciati ai troni dei potenti, mentre il popolo muore di fame, fame di pane e di lavoro, una fame anche di parole autentiche, sincere e veritiere.

-Fonte: Marco Guzzi

giovedì 20 agosto 2020

Mattarella ai giovani: accettate il nuovo modello, è per il vostro "bene"!

 MATTARELLA AI GIOVANI: IL VIRUS HA CAMBIATO LE VOSTRE VITE! ACCETTATE IL NUOVO MODELLO! E' PER IL VOSTRO BENE!





Dopo Draghi tocca a Mattarella ricordare al gregge italico che la musica è cambiata e che il Nuovo Ordine Mondiale ha instaurato una dittatura feroce di stampo comunista-sanitario. Chi crede che questa emergenza sia in una fase transitoria si sbaglia. Le élite finanziarie e le lobby di potere vogliono imporre al mondo una nuova normalità secondo il seguente principio: per tutelare la vostra salute siamo costretti a limitare le vostre libertà costituzionali. E lo dovremo fare in maniera permanente. D'ora in avanti vivrete come schiavi sotto il nostro diretto comando, di voi sapremo tutto, controlleremo ogni vostro movimento, perfino ogni vostro pensiero e se dovreste costituire una minaccia all'ordine costituito, verrete puniti duramente. Ciò in maniera permanente dato che, finita la pandemia da nuovo coronavirus, ne arriverà un'altra seguita da un' altra e così via. Vediamo cosa ha detto Mattarella oggi di tanto sconvolgente. Il capo dello stato si sente poco. In un contesto in cui quasi tutto il potere è gestito da Conte, il suo ruolo si è ridotto a mero simulacro: "l'irruzzione del virus ci impone un nuovo modello di sviluppo". Ancora una volta quindi si ha la conferma che l'epidemia non è stata una parentesi, ma la base di partenza per imporre un nuovo modello sociale. Parole molto pericolose perchè lasciano intendere che il cambiamento, che le vite di tutti hanno dovuto subire a causa della pandemia, sarà permanente. 
Dimenticatevi quindi la libertà di cui prima avete goduto a piene mani. Il modello sociale che questi individui vorrebbero imporre implica un rigido controllo di tutte le manifestazioni umane, sia individuali che collettive. Un tipo di esistenza non molto diverso da quello che attualmente è operante in Nord Corea o che era visibile nella Germania dell'est negli anni del comunismo. La chiusura delle discoteche, l'ossessiva ricerca dei positivi per dimostrare che il virus circola ancora e il terroriscmo mediatico continuo, sono gli strumenti di cui il regime totalitarista sanitario si serve per ricordare a tutti che la libertà non esiste più, solo mascherine, distanziamento e lockdown (confinamento forzato).
Tutti chiusi in casa, a cominciare da Mattarella che darà il buon esempio. Tutti con la mascherina, anche se non vi sono prove scientifihe che protegga dal contagio, tutti distanziati perchè se la gente si aggrega, la minoranza che custodisce il potere rischia di essere distrutta da un grande movimento popolare. Ora bisognerà capire in che misura gli italiani accetteranno questa nuova dittatura, che si profila molto più stringente di quella comunista nell'URSS. Non tutto è perduto. Trump, Bolsonaro, Johnson, l'India e altri paesi stanno lottando contro il Nuovo Ordine Mondiale e la battaglia dovrà ancora essere combattuta. 

Fonte- www.mondotoday.altervista.org

mercoledì 19 agosto 2020

Critica della democrazia.

 CRITICA DELLA DEMOCRAZIA:

 



QUANDO LA DEMOCRAZIA NASCONDE LA DITTATURA

La democrazia si definisce “governo del popolo”, in forma diretta

o rappresentativa, ma, come la democrazia può operare nell’interesse

del popolo? Gli elettori, esercitano il diritto di voto, ma non fanno

altro che scegliere i legislatori, che li dovranno rappresentare.

L’atto del voto è il limite, oltre il quale, il popolo non ha alcuna

competenza, ma l’azione dei rappresentanti eletti è tutt’altra cosa.

Siamo stanchi di sentire le promesse non mantenute dei servili

esecutori di dittatori democratici, svolti dai rappresentanti del

popolo appena eletti a membri del parlamento.

L’uomo comune della strada è stato tagliato fuori dalle

decisioni importanti del nostro paese, e come il popolo

italiano anche tutti i popoli del mondo.

"La democrazia non è che una maschera assunta dall'oligarchia finanziaria,

uno dei più raffinati metodi di sfruttamento del popolo trasformato 

in massa informe, soggetto di bisogni e di interessi coordinati al sistema 

della mistificazione elettorale e partitica. La "legittimazione" del potere 

viene dal basso, mentre l'"autorità" proviene dall'oligarchia.

Il meccanismo elettorale, in particolare, è un esempio di come il fattore 

discriminante sia la maggiore o minore quantità di denaro e la capacità maggiore 

o minore di distribuire incarichi a vario livello all'interno del meccanismo

burocratico-amministrativo dello stato. La dialettica politica democratica 

è, in ultima analisi, dialettica economica destinata alla cristallizzazione 

di un potere finanziario di cui il quadro politico ne rappresenta lo specchio.

La mediazione democratica è esteriore in quanto conosce soltanto due tipi 

(convergenti) di selezione: quella operata in base al denaro e quella operata in base 

alla tecnica di conservazione del potere, in rapporto alla divisione internazionale del lavoro 

e al ruolo assegnato allo stato nazionale, di cui l'oligarchia si è impadronita, 

nella struttura imperialistica multinazionale e nelle alleanze militari.

Essa costituisce false gerarchie, rende gli uomini ineguali sulla base delle loro funzioni

produttive: opera, dunque terroristicamente, violando i naturali e qualitativi 

rapporti fra gli uomini." (1)


(1) Totalità sociale e comunità organica, edizioni di Ar, pag. 31-32


martedì 18 agosto 2020

Immigrazione incontrollata, 40 clandestini scaricati da un camion.

PORTOGRUARO, 40 CLANDESTINI SCARICATI DA UN CAMION MENTRE LAMPEDUSA STA ESPLODENDO:

  
-Immigrati irregolari in rivolta per le strade italiane

  

 Mentre il governo giallofucsia destina 11 milioni di euro alla Tunisia per tentare di arginare gli sbarchi, 40 clandestini fuggono a gambe levate a Portogruaro (Venezia). Non si tratta di immigrati sbarcati sulle nostre coste, come facilmente deducibile dal luogo in cui sono spariti, bensi un gruppo di extracomunitari entrati irregolarmente in Italia dal confine nord-orientale. Scaricati da un camion appena uscito dall'autostrada, hanno fatto perdere le loro tracce. Soltanto cinque di loro sono stati fermati e poi condotti in commissariato per il riconoscimento. Gli altri, prima dell'arrivo delle forze dell'ordine, si sono dileguati. Verosimilmente, dicevamo, i clandestini hanno raggiunto L'Italia attraverso la rotta balcanica che non si interrompe girando soldi a una nazione nordafricana. Con tutta evidenza adesso è fondamentale rintracciare i fuggitivi anche per sottoporli ai consueti controlli anti-covid cui gli italiani sono afflitti giornalmente, intanto però mostriamo di avere dei confini sin troppo permeabili. Le ricerche dei 40 clandestini sono in corso nella zona di Gruaro, Cinto Caomaggiore, Pramaggiore e Concordia Sagittaria. Sulle loro tracce ci sono polizia, carabinieri e guardia di finanza. La Polstrada sta cercando di acquisire le immagini delle telecamere di A4 e A28. Nel frattempo a Lampedusa la situazione si fa sempre più complicata, per non dire esplosiva. Nella notte sono avvenuto altri cinque sbarchi, in tutto sono 210 i clandestini arrivati sulle coste dell'isola siciliana. Adesso, in seguito a questi approdi, nell'hotspot di Lampedusa ci sono 1061 immigrati irregolari a fronte di una capienza di 192 

-fonte www.ilprimatonazionale.it

Questo è un problema di proporzioni enormi se pensiamo che i "media" e i giornali non ne parlano, e tirano in ballo la solita storiella che siamo noi italiani a "portare" il contagio. Addirittura c'è stato un ulteriore giro di vite sulla movida e i locali aperti la notte con l'imposizione delle mascherine obbligatorie dalle 18:00 alle 6:00. La situazione si fa esplosiva in quanto le restrizioni per qualche pugno di "contagiati" nelle discoteche rischia di affossare le aziende che lavorano e, a questo punto, cercano di sopravvivere, mentre dall'altro lato non si fa nulla per chiudere i porti e mettere fine a quest'immigrazione incontrollata, tra l'altro, col rischio di accogliere immigrati irregolari "infetti", come mai, il governo è pronto sempre a imporre nuove restrizioni agli italiani, mentre invece i porti debbono necessariamente restare aperti?

 

lunedì 10 agosto 2020

Il "buon esempio" della classe politica.


IL "BUON ESEMPIO" DELLA CLASSE POLITICA:


 
 
 Un'immagine simbolica che ben descrive il futuro dell'Italia: il cameriere
  mascherato circondato dai politici che si sbellicano dalle risate mentre infrangono le 
deliranti imposizioni su mascherine, distanziamenti e assembramenti che 
loro stessi hanno stabilito. Cosa vi serve di più di questa foto per capire il loro 
piano diabolico alle spalle del popolo? Il loro delirio di onnipotenza li trascinerà a fondo con
tutti i regolamenti disumani che hanno costruito attorno a questo cavallo di Troia del
covid-19 (influenza aggressiva si, ma NON letale) per imporre al popolo il volere delle élite della finanza mondiale e il nuovo ordine 
mondiale di stampo democratico-gesuita-comunista. Una classe politica di incompetenti e 
burattini, di servili esecutori 
     gestiti ad hoc dalle lobby di potere che si celano dietro all'Unione Europea e la finanza speculativa.
Loro non potranno mai operare per il bene del popolo ma per il suo annullamento. 
Il tempo del risveglio è vicino, non ci faremo vessare ancora da loro, una classe politica criminale e corrotta non può darci nessuna nuova legge, in quanto loro sono i primi a non rispettarle, la disobbedienza civile per iniziare è una buona risposta alle vessazioni di questi illegittimi governanti.
Non siamo gli schiavi di nessuno, e dobbiamo dimostrarlo a loro che non possono fare tutto ciò che stanno facendo.

sabato 8 agosto 2020

Apocalisse Beirut, attacco missilistico israeliano

 APOCALISSE BEIRUT, ATTACCO MISSILISTICO ISRAELIANO:

A causare l'esplosione al porto di Beirut, Libano, non sarebbe stato solo il nitrato di ammonio come sostengono le fonti ufficiali. Secondo quanto dichiarato da Robert Baer, ex agente della CIA, all'interno del deposito erano conservate armi e propellenti militari. "Sono convinto che fossero presenti munizioni e propellenti militari. E' probabile che quello fosse più un deposito di armi, ma bisogna capire a chi appartenesse e a chi quel deposito facesse piacere che saltasse in aria" "quella grande palla arancione è chiaramente il risultato un'esplosione di tipo militare" le fonti ufficiali dicono che il bilancio delle vittime è di 100 morti e oltre 4000 feriti nonche un gran numero di dispersi, molte sono le voci di corridoio che indicano che il numero dei morti sia di 1000 vittime e oltre 7500 feriti, oltre che di 300.000 sfollati. Dai video visionati attentamente sul web (di cui sopra riportiamo i fotogrammi più importanti) si è constatata la presenza di un aereo o drone a bassa quota, nell'immediato momento dell'esplosione, che ha sganciato sul porto un missile o bomba termoBarica a propulsione d'uranio mischiato al nitrato, diventando quasi un ordigno Atomico-Chimico sganciato da un drone ad alta tecnologia stealth israeliano. Ribadiamo che l'esplosione non può essere solo il risultato dell'accensione del nitrato di ammonio con qualche fuoco d'artificio, ma di un'arma militare sofisticata (missile Termo-Barico) da come si evince chiaramente dai filmati. Non è stato un incidente dato da un'esplosione da gas ma il risultato dell'impatto di un missile. A causa dell'esplosione a Beirut, i livelli di radiazioni ionizzanti in Sicilia e in tutta Italia sono altissimi, attualmente a quota 450,(livello di allerta è di 99) 4 volte oltre. Qualche giornalista ne ha parlato? Non credo, ormai esiste solo il covid. Tra qualche anno avremo un boom di tumori e leucemie in tutta la penisola. Ricordatevi questa data!


 

venerdì 7 agosto 2020

IL "DISEGNO" NASCOSTO.



IL “DISEGNO” NASCOSTO


E' da tempo che non si parla d'altro se non di “coronavirus”, “pandemia”, “lockdown”, “emergenza”, “mascherine”....., e ormai fanno parte del nostro “pane” quotidiano! Ogni aspetto della nostra vita è condizionato e regolato da queste nuove parole, nuove si fa per dire.

Il 12 marzo tutto si è fermato, la nostra vita è ferma lì, a quel giorno, quando il Governo ci obbligava a stare a casa e di uscire solo per necessità. Abbiamo affrontato la pandemia (termine che deriva dal greco “pandemos” e significa “tutta la popolazione”), rispettando tutte le regole che l'OMS, in primis e di conseguenza il nostro Governo, ci ha imposto: stare a casa, uscire con la mascherina e per giunta con l'autocertificazione (pena multe salatissime), mantenere le distanze ecc., ecc., ecc..

E siamo stati bravi, buoni e zitti!

Abbiamo riconosciuto nel Governo il potere di una guida per il bene della nostra salute, anche se già alcune contraddizioni tracciavano la strada a qualche dubbio (esempio mascherina si, mascherina no).

Ora, i dubbi si stanno trasformando in realtà con la proroga dello stato di emergenza! Perchè dichiarare uno stato di emergenza, se non c'è emergenza? Perchè, nonostante il parere contrario di molti virologi che dichiarano “il virus è meno aggressivo e non è letale”?

E noi ancora una volta tutti bravi, buoni e zitti!

Alla luce dei nuovi avvenimenti, abbiamo capito che il Governo non si è mosso (e non si sta muovendo) per il nostro bene, per la nostra salute, ma si è mosso per portare avanti un disegno, costruito ad hoc dall'OMS.

A settembre del 2019, il segretario generale delle Nazioni Unite, ha invitato tutti i settori della società a mobilitarsi per un decennio di azione su tre livelli: Azione Globale, Azione Locale, Azione della Persona. L'OMS sta guidando la co-creazione di una nuova visione e strategia globale per affrontare queste sfide nel prossimo decennio, che dovrà essere approvata dell' Assemblea Mondiale della Sanità. L'IA 2030 prevede un mondo in cui tutti, ovunque, ad ogni età, beneficiano pienamente di vaccini per migliorare la salute e il benessere. Tutto scritto, nero su bianco, nell'Agenda 2030 dell'OMS e, per giunta il signor Tedros aggiunge “il 2020 deve inaugurare un decennio di azioni ambiziose per raggiungere gli obiettivi entro il 2030”!

Ancora che stiamo buoni e zitti? Stanno portando l'umanità intera alla deriva, alla negazione dei principi e valori fondamentali della vita stessa, a farci accettare l'inaccettabile.

Anche la Chiesa partecipa a portare avanti questo disegno, infatti il 15 Ottobre 2020 si riuniranno in Vaticano esponenti, molti non c'entrano nulla (come Bill Gates e company), che si confronteranno sul tema dell'educazione, quindi la scuola, il futuro dei nostri ragazzi!

Concludo con le parole significative di un famoso giornalista e scrittore, Leonardo Facco, “non abbiamo la verità in tasca, ma abbiamo la libertà in testa”, almeno in nome della libertà abbiamo il dovere di scuoterci, di fare qualcosa contro la nuova realtà che ci stanno prospettando, contro l' organizzazione di un mondo nuovo che l'OMS vuole a tutti i costi portare avanti. 

 E' finito per noi il tempo di stare buoni, bravi e zitti!

E' tempo di fare qualcosa per la nostra libertà, per i nostri valori, per la vita stessa!

                                                                                                    Libera cittadina