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venerdì 11 settembre 2020

Willy e Filippo, differenze e analogie: senza strumentalizzazioni.

WILLY E FILIPPO, DIFFERENZE E ANALOGIE: SENZA STRUMENTALIZZAZIONI.







L'analogia sta nel fatto che entrambi sono stati uccisi durante una rissa. La differenza nel fatto che Willy è un ragazzo di colore ucciso da ragazzi italiani, Filippo un ragazzo italiano ucciso da ragazzi stranieri, il che ha comportato una diversa copertura mediatica. Il caso di Willy Monteiro Duarte è sui tg nazionali e sui giornali, nelle trasmissioni televisive da giorni, sulle bacheche Facebook di migliaia di persone che, giustamente, hanno condiviso la notizia di Willy, ma che per Filippo non hanno alzato un dito. Palese come il caso di Willy sia stato strumentalizzato da una certa sinistra reazionaria che si è presa subito la briga di tacciare i fatti di Colleferro come episodio politico, quando è evidente che questi ragazzi non sappiano minimamente l'integrità morale e i valori che la vecchia destra cercava di infondere. Perché non hanno messo alla gogna mediatica anche i ragazzi stranieri che hanno ucciso Filippo? Perché la politica e la comunicazione vogliono trasportarvi ad un livello di pensiero molto basso. Gli assassini di Filippo Limini e Willy Monteiro seppur appartenenti a nazionalità differenti sono molto simili, i loro profili social si somigliano, le loro vite pure. Sono entrambi il frutto di questa società, plasmati dal consumismo e materialismo imperante, dove i giovani vivono nel degrado sociale, senza mezzo punto di riferimento, senza un minimo valore superiore, senza prospettive, senza futuro, senza stabilità, nella precarietà, un mondo dove l'unico dio è il denaro, dove non si ha niente da perdere, dove i giovani sono impossibilitati a cambiare le cose perché non hanno la coscienza per poterlo fare. Altro che "nostalgici", questa è la società liquida che i maggiori partiti sostengono e che si guardano bene dal criticare perché centro del problema. Inoltre non sono mancati i commenti della Chiara Ferragni, che diceva: " per eliminare il problema della violenza devi eliminare la "cultura fascista"" in quanto, secondo lei, essa "sia ben radicata in questo paese di merda"; dite alla Ferragni che la cultura fascista le avrebbe insegnato a zappare la terra a lei e al marito, le avrebbe insegnato cosa vuol dire guadagnarsi il pane col sudore della fronte, e non col culo in posa o entrare alle riunioni del Bilderberg. In quell'Italia disastrata e senza internet la signorina sarebbe morta di fame visto che le manine non se l'è mai sporcate. La "subcultura", come la chiama, avrebbe insegnato tanto, a lei e ai quattro stupidi assassini tatuati alla Fedez, depilati, ammiratori social di Conte, Di Maio, Zingaretti e dello stesso marito. Dite alla Ferragni che i 4 esseri sono figli della cultura dell'apparire, del facile guadagno, del consumismo, dell'essere vip. Dite alla Ferragni che Willy lo ha ammazzato la sua "cultura" quella che ci vuole tutti in vendita e senza principi, senza identità, senza bandiera, senza Patria, senza Storia, senza onore ma solo col cellulare in mano. Quella cultura che ci vuole come lei e il marito, la cultura dei "comunisti col Rolex" mi pare che farfugliava colui che si reputa "cantante". Willy ha agito con coraggio, non ha fatto una storia su Instagram per raccattare followers come fai tu. Tieniti la tua "cultura Trash"(spazzatura), ma non parlare di cose che non sai e non ti appartengono, perché questi morti, li avete voi sula coscienza, non la "subcultura fascista". 




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