DAI CENTRI SOCIALI A ESPLORATORE DI UNA MAGGIORANZA PRO DRAGHI, L'ASCESA SOTTO L'ALA DEL CAPO DELLO STATO:
Da piazza Bellini (quartier generale dei centri sociali napoletani) a riserva della Repubblica: la parabola del presidente della Camera dei deputati Roberto Fico è il segno dei tempi. Ma anche la prova vivente che nella vita si può cambiare. Se il merito di una trasformazione così radicale che come nel caso di Fico, porta al Quirinale e conduce al presidente (se cosi lo si può chiamare) della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello "Stato" ha trasformato il 33 mesi di legislatura uno scalmanato parlamentare grillino in uno statista de noartri, come si dice a Roma. Un assiduo frequentatore dei centri sociali partenopei poi trasformato grillino e infine oggi è annoverato tra le riserve della Repubblica. Al punto che nelle ore concitate della crisi di governo Mattarella ha affidato il mandato esplorativo a Fico per ricostruire una maggioranza, falciata dal teatrino dello scontro Renzi-Conte (entrambi corrono per lo stesso padrone, i gesuiti), con Draghi presidente del Consiglio, il che starebbe bene a tutti dentro il parlamento, ma non al popolo sicuramente. Ma torniamo a Fico cari lettori il cui passato fa rabbrividire. Prima della "militanza" grillina Fico, come abbiamo detto, calca le stanze dei centri sociali partenopei. Vicino all'ambientalismo di sinistra, si muove tra piazza Bellini e piazza del Gesù: un covo di estremisti anarchici di sinistra. Poi l'incontro con Grillo: ed è colpo di fulmine. Alle spalle ci sono due esperienze elettorali deludenti (regionali 2010 e comunali 2011) prima dell'approdo il parlamento. Da presidente della commissione Vigilanza Rai (2013-2018) inizia a toccare con mano il Palazzo del potere. Con il successo dei 5 stelle alle politiche nel 2018, si apre la strada verso la guida dell'Aula di Montecitorio (sic!). C'è chi gli rimprovera una volta li di scarsa attenzione dei protocolli istituzionali e il bon ton: ha sfilato davanti al picchetto dei corazzieri in alta uniforme del Quirinale senza abbottonarsi la giacca. Altri due scivoloni: il pugno sinistro alzato in occasione della parata del 2 giugno per la "festa" della repubblica e le mani in tasca durante una commemorazione a Palermo della strage di Capaci. In ultima analisi cari lettori vorremmo sottoporre alla vostra attenzione il significato dell'espressione "Foglia di fico": viene usata anche come metafora per indicare l'intenzione di celare, alla bene e meglio, un'azione disonesta, fingendo di fare una cosa ma facendone in realtà un'altra molto diversa da quella che si vuole far credere di stare facendo. Tutto è in movimento e in corsa per far approdare Mario Draghi come presidente del Consiglio, infatti, proprio oggi Draghi sarà a colloquio con Mattarella. La democrazia, soprattutto quella italiana, si è rivelata in tutto e per tutto una farsa gestita male.
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